di Stefano Di Maria
Annunciata prima che scoppiasse la pandemia, dopo quasi tre anni è tornata su Prime Video la nuova avventura di JACK RYAN, l’agente della Cia della serie action-thriller tratta dai best seller di Tom Clancy. Coprodotta da Amazon Studios, Paramount Television Studios e Skydance Television, ha come protagonista l’attore John Krasinski e al suo fianco Wendell Pierce e Michael Kelly (HOUSE OF CARDS).
Qui il trailer
JACK RYAN 3 – LA TRAMA
Nella terza stagione Jack Ryan sta lavorando come ufficiale della Cia a Roma, quando gli viene fatta una soffiata secondo la quale il Sokol Project – un piano segreto per riportare in auge l’Impero sovietico – è stato riattivato a più di 50 anni da quando si pensava fosse stato definitivamente chiuso. Jack intraprende quindi una missione per averne conferma, ma le cose velocemente iniziano ad andare storte e viene ingiustamente implicato in una cospirazione più grande. Accusato di tradimento, con un “Avviso Rosso” per il suo arresto, Jack è costretto a scappare dal suo stesso Governo per poter smascherare la fazione ribelle prima che sia troppo tardi.
Girando in lungo e in largo attraverso l’Europa, ricercato sia dai suoi vecchi alleati che da nuovi nemici, Jack corre contro il tempo per fermare una serie di conflitti destabilizzanti che porterebbe a una catastrofe globale.
JACK RYAN 3 – LA RECENSIONE
John Krasinski è come sempre calato perfettamente nel ruolo di Jack Ryan, in questa nuova stagione un ricercato internazionale che corre contro il tempo per sventare una catastrofe globale. Il problema, considerata la sua bravura, soprattutto nelle scene action, sta nella scrittura e in una trama che non fa acqua ma comunque richiede una sospensione dell’incredulità mica da poco. Il che potrebbe non essere un difetto: quante spy serie vanno giudicate per quello che sono, storie che difficilmente potrebbero avere attinenza con la realtà?
C’è però un’incongruenza: lo sforzo produttivo, coi set che si sono spostati in mezza Europa, è tale che ci si aspetterebbe una storia quanto meno credibile, non al limite del fumettistico. Pensiamo, ad esempio, a tutte le volte che Ryan e i suoi colleghi agenti si sono trovati coinvolti in sparatorie senza mai beccarsi un proiettile. Oppure a scontri corpo a corpo in cui difficilmente un uomo della stazza di James Greer (per quanto della Cia) avrebbe potuto avere la meglio. Per non parlare dell’incombente pericolo nucleare, che gli agenti tentano di sventare senza perdere un’unghia. Di sicuro, in quanto a credibilità, le prime due stagioni avevano qualche punto in più.
JACK RYAN va preso per quello che è: un prodotto di grande qualità ma pur sempre d’intrattenimento, che probabilmente sarebbe stato meno adrenalinico se più realistico (evidentemente non è questa la sua pretesa). Ma non si può avere tutto, dai. E allora mettete via i cellulari e godetevi questi nuovi otto episodi, ben confezionati e recitati, che sono anche un bel viaggio fra la Russia e le capitali Europee. Aspettiamo la già confermata ultima stagione.
VOTO: 3 su 5
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