di Stefano Di Maria
E’ sbagliato approcciarsi alla serie LEONARDO immaginando che ripercorra fedelmente la vita e le opere del genio dell’arte. Bisogna prenderla per quella che è: una produzione di qualità che ha l’obiettivo di intrattenere il grande pubblico avvicinandolo all’arte leonardesca con fantasia e un pizzico thriller. Non sarà la prima e nemmeno l’ultima volta che accade quando si racconta un personaggio storico. Un fatto è però certo: la serie ideata da Frank Spotnitz e Steve Thompson, coproduzione internazionale di Rai Fiction, non ha nulla a che spartire col britannico-statunitense DA VINCI’S DEMONS, che aveva spettacolarizzato fin troppo le vicende leornardesche.
Per certi versi LEONARDO si può considerare il seguito dell’altrettanto fortunato I MEDICI, romanzando fatti storici e ispirandosi ad avvenimenti della vita dell’artista senza la pretesa di farne una ricostruzione fedele. E’ una serie più incentrata sul tentativo di tracciare il ritratto di un uomo ricco di ambizioni, di sani principi e dall’indole fortemente irrequieta. C’è anche spazio per la sua presunta omosessualità, sulla quale si è dibattuto tanto: ma sembra un dettaglio di poco conto di fronte al suo grande amore (seppure platonico) per Caterina da Cremona, personaggio mai esistito ma scritto talmente bene da ingannare gli spettatori sulla sua reale esistenza. A tingere di giallo la trama, che prende il via nel 1506, è la morte di Caterina, di cui viene accusato Leonardo. All’inizio e al termine di ogni episodio, prima dei flashback che narrano la vita del genio vinciano, viene interrogato da Stefano Giraldi, ufficiale del Ducato di Milano combattuto fra l’ammirazione che prova per lui e il desiderio di scoprire la verità.
Il cast è degno delle più grandi produzioni internazionali: Aidan Turner (che ricordiamo in POLDARK) è convincente nel ruolo del protagonista; non sorprende la bravura di Matilda De Angelis (reduce dal successo di THE UNDOING) nei panni di Caterina da Cremona; a suo agio anche Freddie Higmore (apprezzato in BATES MOTEL e THE GOOD DOCTOR), inedito in questa interpretazione a sfondo storico; dulcis in fundo, il pittore Verrocchio è interpretato da un sempre bravissimo Giancarlo Giannini.
Molto curata la fotografia di Steve Lawes, caratterizzata da luce naturale e lume di candela, come le perfette ricostruzioni dell’epoca e le location, molte delle quali a Tivoli e all’interno di Villa d’Este (usata come Palazzo Sforza). Da applausi il comparto costumi, firmati da Alessandro Lai, così come le colonne sonore di John Paesano, di grande impatto emotivo soprattutto nelle sequenze della realizzazione de L’ultima Cena e della Gioconda.
Apprezzato dalla critica e applaudito dal pubblico, LEONARDO non poteva che essere confermato per una seconda stagione, che speriamo arrivi presto. Otto gli episodi disponibili su Amazon Prime Video.
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