di Stefano Di Maria
Liquidare LINEE BOLLENTI come una semplice storia sul sesso sarebbe sbagliato. Il sesso è protagonista della nuova serie, fresca di pubblicazione, della piattaforma Netflix, ma anche molto altro: la presa di coscienza di sé dei protagonisti, i sacrifici per sbarcare il lunario e ottenere il successo, ma soprattutto i cambiamenti di un’epoca di trasformazione.
Linee bollenti – La trama
Al centro della vicenda c’è la giovane Marly, studentessa di psicologia che per guadagnare qualche soldo accetta di registrare storie di sesso per la Teleduch, la società di due fratelli che hanno lanciato per primi in Europa le linee telefoniche erotiche. Un business, quello avviato da Frank e Ramon, che sarà anche una maledizione, compromettendo paradossalmente le loro finanze e, soprattutto, le rispettive relazioni di coppia. Tutt’attorno ruotano amici, dipendenti e un professore universitario che s’innamorerà di Marly, protagonisti di un concentrato di eventi che lasciano una finestra aperta sulla seconda stagione.
Linee bollenti – La recensione
Lo show originale prodotto in Olanda mostra il fermento culturale e musicale della fine anni Ottanta ad Amsterdam, che all’epoca aveva tutte le potenzialità per diventare una capitale europea, attirando turisti e giovani in cerca dell’occasione giusta. Verso la fine della serie c’è anche qualche filmato storico della demolizione del muro di Berlino, un evento che decretò la fine della Guerra fredda, con la vittoria dell’Occidente e del capitalismo. Il contesto di grandi cambiamenti si nota fin dal primo dei sei episodi, che mettono molta carne sul fuoco: anche la piaga dell’Aids, con la comunità omosessuale e uno dei protagonisti che intraprende la strada dell’accettazione di sé.
LINEE BOLLENTI è raccontato con un ritmo incalzante, una girandola di eventi e una scrittura che rompe la quarta parete allorquando la protagonista parla direttamente con lo spettatore (ricordando FLEABAG). Aspetto, quest’ultimo, che potrebbe non piacere a chi preferisce storie lineari, come le scene di sesso e un linguaggio volgare potrebbero far storcere il naso ad altri. La serie, comunque, è il ritratto di un’epoca che, per com’è confezionato, merita la visione.
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