di Stefano Di Maria

Abbiamo avuto modo di vedere in anteprima PRISMA, la nuova serie di Ludovico Bessegato, creatore e regista di SKAM ITALIA, che uscirà su Prime Video il 21 settembre, di cui pubblichiamo qui il trailer.
Scritto da Bessegato con Alice Urciuolo, prodotto in Italia da Cross Productions di Rosario Rinaldo per Amazon Studios, lo show include una nuova canzone scritta da Achille Lauro ed è stato presentato in anteprima mondiale alla 75esima edizione del Locarno Film Festival.
PRISMA – LA TRAMA
PRISMA è una serie di formazione in otto episodi che ruota intorno alla complessa relazione tra l’identità, le aspirazioni, l’aspetto fisico e gli orientamenti sessuali di un gruppo di adolescenti di Latina. Protagonisti del racconto sono due gemelli, Marco e Andrea (interpretati da Mattia Carrano), all’apparenza identici ma profondamente diversi nelle inquietudini che esprimono. Il loro percorso di scoperta di sé sarà gioioso e turbolento insieme e coinvolgerà allo stesso modo anche il loro numeroso gruppo di amici, tutti alla ricerca del proprio posto in un mondo in continuo cambiamento.
PRISMA – LA RECENSIONE
Ancora una volta Ludovico Bessegato fa centro con un prodotto più di formazione che una delle tante serie teen o young adult che vanno tanto in voga sul piccolo schermo. Fin dalle prime battute dell’episodio pilota è evidente l’intento di d’indagare l’adolescenza con grande realismo, fotografando senza filtri le angosce, i sensi di colpa, i timori, la vergogna, la solitudine di una generazione cresciuta fra inquietudini e i social (onnipresenti, come in SKAM, Instagram e WhatsApp).
Non manca spazio per la disabilità, vissuta però senza disagio ma accettandosi con la consapevolezza dei propri limiti. In PRISMA, soprattutto, c’è la fluidità sessuale: Mattia Carrano, attore esordiente che ha dato prova di grande talento interpretando i due gemelli protagonisti, è estremamente convincente nel ruolo di Andrea, alle prese con la scoperta del suo corpo, del suo sentirsi uomo ma anche donna. Per lui sarà un viaggio doloroso nascondersi agli amici e alla famiglia, ma anche accettarsi per quello che è e parlarne con qualcuno senza chiudersi a riccio. “Perché è molto peggio nascondersi che dirlo”, gli dice un operatore di sostegno LGBT. Non per niente PRISMA lancia il messaggio dell’accettazione della diversità all’inizio di ogni episodio, quando lo schermo è una tela di colore diverso.
La regia è attenta ai dettagli, privilegiando i primi piani, la scrittura non è mai superficiale o prevedibile, la fotografia cristallizza la città di Latina valorizzandone spazi e scorci unici, le colonne sonore sono da urlo. Tutti pregi che contribuiscono a fare di PRISMA un ottimo prodotto italiano, dal respiro internazionale, che accende i riflettori sulla generazione Z con un realismo dirompente. Gli adulti, infatti, sono quasi assenti: una mancanza che sembra quasi un rimprovero sotteso a genitori e insegnanti, che sanno solo imporsi ma non cercano il vero dialogo con giovani che avrebbero bisogno di sentirsi compresi e accettati. Con tutte le loro paure e insicurezze.
VOTO: 4 su 5
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