di Stefano Di Maria

Uscito prima su Infinity, il quarto capitolo di THE SINNER approda finalmente su Netflix, dove in un solo giorno ha conquistato la posizione 4 della Top Ten. Si era già visto col passaggio di MARE FUORI al colosso dello streaming, che ne ha consacrato il successo dopo l’arrivo da Raiplay: l’uscita su Netflix dei titoli che non gli appartengono finisce sempre col portare bene per l’altissimo numero di abbonati che hanno la possibilità di vederli.
La quarta e ultima stagione di THE SINNER chiude degnamente il ciclo dell’investigatore Harry Ambrose, interpretato da un Bill Pullman eccezionale, che per quattro annate ha vestito i panni di un uomo tormentato, il cui mal di vivere si è riversato nei casi che ha seguito. Un personaggio indimenticabile grazie a una performance egregia, nella quale Pullman ha messo in luce tutte le sue qualità di attore.
THE SINNER 4 – LA TRAMA
Il quarto capitolo della serie prodotta da Jessica Beal (protagonista della prima stagione), racconta della scomparsa di Percy in un paesino di pescatori nel Maine. Harry Ambrose, in villeggiatura qui con la sua nuova compagna Sonya, incontrata nella terza stagione, si ritrova coinvolto suo malgrado nel caso. Vuole capire cosa sia successo alla ragazza e per riuscirci dovrà indagare sui misteri del paese e sui segreti dei suoi abitanti. Un percorso che riserverà molte sorprese e colpi di scena.
THE SINNER 4 – LA RECENSIONE
Di storie crime in cui si crea empatia fra il sospettato o la vittima e il detective se ne sono viste tante, ma qui è diverso: il legame del tenente Ambrose con Percy, che ha conosciuto prima della sua scomparsa, è intenso, viscerale; il poliziotto si riconosce nel disagio esistenziale della ragazza, comprende a fondo il senso di solitudine e la paura che gravano nella sua mente.
Come nelle tre stagioni precedenti, Bill Pullman riesce a dare corpo e voce a un uomo tormentato dal suo passato ma anche dal lavoro di detective, che non riesce a lasciare e dal quale si fa coinvolgere fino al limite, arrivando a rischiare la vita. Altrettanto brava è Alice Kremelberg nel ruolo di Percy: per lei non c’è bisogno di parole, riesce a mostrare tutta la sua sofferenza anche solo con lo sguardo.
Dopo una prima stagione superba, una seconda buona e una terza poco convincente, THE SINNER torna ai fasti dell’esordio, se non addirittura superandolo: anche se i mistery nei paesini che nascondono segreti sono ormai un classico, gli autori sono riusciti a raccontare una storia che ha una sua originalità, con una spruzzata di religione in un thriller che vira all’introspezione chiudendo un cerchio che avremmo voluto restasse ancora aperto.
Voto: 4 su 5
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